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giovedì 25 ottobre 2018

Roma, omicidio Desiree: due fermi nella notte

Due persone sono state fermate dalla squadra mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo in relazione all'omicidio di Desiree, la ragazza di 16 anni trovata morta la scorsa settimana. Si tratta di due senegalesi, irregolari in Italia, Mamadou Gara di 26 anni e Brian Minteh di 43. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. 


venerdì 21 febbraio 2014

Ferrara, violentata per 16 ore dal branco con un rottweiler a fare da guardia: un arresto

Violentata a turno per 16 ore da quattro uomini in una casa del centro storico di Ferrara, mentre un rottweiler faceva la guardia. La vittima è una giovane prostituta romena che con la sua denuncia è riuscita a far arrestare il suo aguzzino, capo di un gruppo di tunisini, e far venire alla luce violenze e abusi subite dalle ragazze di strada. Ora il Comune annuncia che intende costituirsi parte civile nel processo che ci sarà, assicurando alla giovane assistenza legale. L’uomo arrestato dalla squadra mobile è un tusinino di 30 anni, Hamba Chawki, con precedenti per droga e che secondo ipotesi investigative era diventato l’incubo delle ragazze che lavorano in strada a Ferrara. Due di loro, romene, secondo le denunce raccolte, erano state violentate dall’uomo e in gruppo.

Ora Chawki è in carcere accusato di violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona: una delle ragazze era stata tenuta in una casa in via Aguiari e violentata da poco dopo la mezzanotte fino alle quattro del pomeriggio dopo e controllata da rottweiler che le impediva di fuggire.


martedì 11 febbraio 2014

Calci e pugni alla compagna incinta di 5 mesi, poi picchia la figlia di un anno

Non gli bastava aver picchiato violentemente la sua compagna, incinta al quinto mese, ha strattonato e picchiato anche la figlioletta di 11 mesi. 
Con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e minacce aggravate è stato arrestato un 20enne a Palagiano (Taranto). Dopo essere stati cacciati dall’abitazione dei genitori di lei, i due giovani avevano chiesto e ottenuto ospitalità da una famiglia di Palagiano. Con loro due anche una bimba di 11 mesi che il ragazzo non ha voluto riconoscere.

Nonostante tutto, la compagna ha accettato di continuare a vivere insieme, ma ha dovuto subire minacce, ingiurie e aggressioni fisiche. Al culmine dell’ennesima violenta lite, il 20enne, incurante della presenza dei coinquilini, ha prima percosso la convivente, puntandole un coltello alla gola poi ha strattonato anche la figlioletta.(fonte: il messaggero.it)


venerdì 7 febbraio 2014

Roma, ucciso come un boss a 22 anni. Scaricato addosso un intero caricatore. E’ caccia a due killer in motocicletta

Quattro colpi di pistola alla testa. Sparsi sull’asfalto di via Torresini, a Tor Vergata, i bossoli dei proiettili che hanno ucciso un giovane di 22 anni. 
Il corpo di Edoardo Di Ruzza è adagiato sul suo scooter, coperto da un lenzuolo. I killer lo aspettavano sotto casa, appena lo hanno visto uscire dal cancello e salire sulla moto gli hanno scaricato addosso un caricatore e sono fuggiti in macchina.
Un agguato che non doveva fallire, Di Ruzza è morto come un piccolo boss appena un mese dopo essere uscito dal carcere. Le forze dell’ordine lo conoscevano bene, era stato arrestato tre anni fa perché lo avevano sorpreso in via Dupré, sempre nella zona dove è stato ucciso, con una pistola calibro 9 con il colpo in canna e alcune dosi di droga. La guerra tra bande per la gestione del traffico di stupefacenti è lo sfondo in cui è maturata l’esecuzione.
I killer entrano in azione alle 20,30. Via Torresini è una strada piccola circondata da case basse e da vie strette, lì abita la vittima insieme alla moglie. Di Ruzza esce da casa e sale sul T-Max, non fa in tempo ad accedere che i killer gli vanno incontro e sparano. Sono in tre o quattro, divisi in due auto. C’è chi racconta di aver visto una berlina bianca. Accanto c’è un’altra macchina pronta a bloccare ogni via di fuga al giovane e trasformare la stradina in una trappola. Una raffica di colpi, la vittima si accascia sullo scooter che resta in bilico, poggiato sul muretto del palazzo, e rimane lì aggrappato alla moto. Il lenzuolo che lo copre lascia intravedere un paio di scarpe Adidas e i jeans.
Vengono chiamati i soccorsi, l’ambulanza arriva e riparte vuota. Il giovane è già morto. Sul caso indaga la squadra mobile guidata da Renato Cortese, gli uomini della polizia scientifica fanno rilievi sul luogo per ricostruire con esattezza la dinamica dell’omicidio. Gli agenti cercano testimoni che possano aiutare a risalire all’auto vista allontanarsi da via Torresini.
Non c’è dubbio che si sia trattato di un’esecuzione, i killer non hanno dato alla vittima modo di accennare a una reazione. Le indagini puntano alla malavita che gestisce in zona il traffico di droga. Di Ruzza si accompagnava con un boss coinvolto nell’operazione Orfeo contro il narcotraffico: il 3 maggio 2011 erano state arrestate 38 persone, si parlò in quell’occasione di una banda che si era affermata nella criminalità romana grazie ai rapporti con la camorra.
Un altro omicidio a Roma, a distanza di un mese dall’uccisione di un diciassettene a Tor Bella Monaca. E potrebbe esserci un collegamento tra i due casi, anche per l’agguato che ha portato alla morte del ragazzo dopo due giorni di agonia le indagini si erano concentrate sul regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di stupefacenti in zona.(fonte: il messaggero.it)


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